venerdì 19 settembre 2014

ANNIVERSARIO VOGUE


La rivista Vogue compie mezzo secolo. Per celebrare l'anniversario Franca Sozzani, direttrice dal 1988 (largo ai giovani come direbbe qualcuno), ha ideato un numero speciale della rivista. Ma perché compro Vogue? In realtà non è uno dei miei giornali preferiti. Pochi sono gli articoli interessanti e i servizi di moda presentano abiti dai prezzi irraggiungibili per la maggior parte delle donne. Aggiungo inoltre che non amo particolarmente l'uso continuo dei termini inglesi che sono inseriti un po' ovunque quando invece potrebbero essere sostituiti da vocaboli italiani decisamente più calzanti. Ma poi siamo in Italia, no? Considero questa idea peregrina di mischiare ossessivamente termini di diverse lingue una tendenza finto cosmopolita che banalizza qualsiasi articolo.
Comunque, al di là delle mie critiche, tutti gli esperti del settore dicono che è la rivista di moda per eccellenza, la fucina da cui escono le vere tendenze, il tribunale che decreta cosa vale la pena indossare (attinente sempre ad un livello di ricchezza medio-alta), la macchina infernale che fiuta lo stile di una stagione. Questo è il motivo principale per cui ancora lo compro ma mi rammarico sempre che, oltre a sfogliarlo, raramente trovo spunti interessanti. 
M. Berenson
In questo numero di settembre un ampio spazio (oltre alle innumerevoli pubblicità) è dedicato a quelle che sono state le protagoniste delle tendenze di questi ultimi anni. Brevi articoli di una pagina corredati da foto di servizi pubblicati in precedenza dalla rivista. Poche sono le donne italiane purtroppo e poche sono le figure letterarie. Io stessa sono rimasta colpita da alcuni profili di figure femminili, tutte straniere chiaramente: Fran Lebowitz, opinionista americana famosa per il suo stile, Grace Coddington, grande protagonista della moda dai lunghi capelli rossi, Marisa Berenson, modella figlia del grande storico dell'arte e infine Sarah Jessica Parker, la donna che più di tutte con la sua Carrie ha incarnato un nuovo modo di affrontare la vita, l'amicizia, i sentimenti diventando un fenomeno sociale in tutto il mondo. Senza parlare poi del suo stile personale copiato e ammirato da molte generazioni di trentenni. In realtà l'articolo dedicatole mi è piaciuto per l'incipit: 
"C'è voluta lei per sdoganare definitivamente il reggiseno nero bene in vista sotto un vestito color pastello con scollatura sulla schiena: sarah Jessica Parker ha trasformato l'inaudito fashion faux pas in un elemento di stile. Anzi, per restare in tema di capi intimi, in tutte e sei le stagioni di Sex and the City, l'attrice non ha mai tolto la lingerie nemmeno quando era a letto (sola o in dolce compagnia di Mr. Big): ironico che la sua Carrie Bradshaw, eroina della serie più sfacciatamente esplicita del secolo scorso, non abbia mai esibito la propria nudità."
Ecco io sono a favore del reggiseno con spalline bene in vista e scoordinato all'abito purché lo si sappia indossare, dosare nella misura giusta e senza esagerazioni. Una modalità da centellinare e una valida alternativa alle terribili spalline di plastica trasparente che spesso vedo in giro anzi che ancora purtroppo sono costretta a vedere in giro.

Una seconda parte dela rivista è dedicata invece ai fotografi che hanno contribuito con il loro lavoro a rendere grande questo giornale immortalando modelle che poi sono diventate muse ispiriatrici di tanti stilisti e successivamente icone di stile.
Inoltre Vogue aprirà il suo archivio fotografico in forma digitale e questo mi pare un avvenimento molto interessante. Tutti potranno accedere alle immagini della rivista e così si potrà consultare l'archivio per indagare i vari fenomeni di costume che si sono succeduti nel tempo e farsi anche un'idea di quello che è stata la vera storia della rivista e trovare qualche spunto interessante su cui riflettere. Come dice Franca Sozzani: "L'archivio di Vogue Italia offrirà soprattutto ai giovani la possibilità di percorrere la storia della moda in modo rapido e del tutto personalizzabile. Di facile consultazione, l'archivio contribuirà a formare la capacità critica di ciascuno, già così diffusa nelle arti, nella musica e nel cinema, anche nel mondo della moda."
Capisco che Vogue non è una rivista per tutte le tasche e per tutte le menti e sono convinta che forse le donne di oggi non siano più in cerca dell'irraggiungibile rappresentato così bene dalle pagine della rivista ma penso che sia comunque un punto di vista con cui confrontarsi almeno un paio di volte nella vita.
Dico un paio perchè una seconda possibilità va sempre concessa.
E come dice Fran Lebowitz  "lo stile è una cosa rara, quindi balza subito agli occhi".
Occhi aperti dunque in questo deserto dei tartari.