Rosicata
Siena. Ieri
sera sento mamma al telefono che mi fa: "Mariii sono andata a prendermi
il gelato...pensavi mi fossi scordata di te?" "No.." "Lo sai dove sto
andando?" "No.." "Al campetto, c'è il torneo di calcetto!" "Mmmm" (prima
grande rosicata perchè io amo i tornei di calcetto capalbiesi). "Si, il tu' babbo è già su" qui poi parliamo di
altre cose ma io tergiverso perchè la parola calcetto mi mette in
confusione. Riattacco.
Dopo 5 minuti richiamo con una scusa ma poi
chiedo: "Ma senti chi gioca stasera?" "Boh.." Preciso, per dovere di
cronaca, che la telefonata ha un sottofondo di urla e schiamazzi, mi
sembra anche di percepire il rumore del pallone (e questa è una seconda
grande rosicata) "Ma come boh?! Chiedi a babbo scusa!!" "Marià non lo so
chi gioca..forse la Torbiera" "Ma babbo con chi parla? Sento che parla,
con chi parla?" "boh" (e sento la sua voce che farfuglia di porte,
piedi, pallone) "Ma come boh!" Qui mamma scoppia in una risata e mi fa:
"Vorresti essere qui, eh!!" "Eh si, che palle". Mamma che si rende conto
che sto rosicando per non essere lì è la terza grande rosicata. Mi sono
consolata pensando che ho trovato finalmente il libro che da una
settimana cercavo quasi compulsivamente. Quasi un dono ieri dopo una
mattinata decisamente difficile. E qui mi sento di ringraziare la truppa
della libreria Feltrinelli per avermi risollevato l'umore. Il titolo
del libro? "Come stare soli". E come direbbe qualcuno: 'UN SI VOLE NOIE.
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