lunedì 1 agosto 2011

Libro di Veltroni

Capalbio. Bar preferito, colazione con la donna più creativa di tutta la Toscana. Pit stop all’edicola dove sono tentata di prendere un libretto per i test di intelligenza ma rinuncio (perché?). Approdo, sempre con la donna più creativa di tutta la Toscana, nel negozio di sua proprietà dove mi provo un vestito S-T-U-P-E-N-D-O.
Poi vedo delle foto di un backstage (e lì grande rosicata per essermi persa l’evento di sabato scorso). Nel frattempo in negozio si aggiunge altra gente, arrivano caffe shakerati e sento parlare di tanti argomenti. Mentre ascolto penso che più che un negozio quello di Monica è un crocevia di bella gente, pensieri e vestiti insomma capisco di essere capitata proprio in un bel posto. 
Il week-end prosegue con i soliti pomeriggi all’Ultima Spiaggia dove però sono orfana della mia preferita (antani). Stasera però ho partecipato ad un evento: la presentazione del libro di Veltroni. Arrivo al paesello e immediatamente mi rendo conto che sono circondata tutta la rappresentanza del turismo radical-vip capalbiese. Non manca proprio nessuno. (cito alcuni: Fabiani, Petruccioli, Manfellotto, il figlio di Napolitano e Ciabatta che, evento degli eventi, ha tutta la camicia abbottonata). Mi siedo in disparte (così è per l’uomo della strada che avrebbe molto da dire ma vive un passo indietro rispetto ad altri) e vedo Walter: abbronzato, pantalonacci cerulei e camicia senza cravatta. (anche lui si è intonato all’ambiente radical). Poi, ad un certo punto, guardo accanto a lui e vedo una donna che mi sembra di riconoscere. Cazzo. E’ Barbara D’Urso! (mammina queste donne della televisione come sono magre dal vivo). Baci e abbracci con Walter come se fossero amici da una vita. La donna della tv generalista e un uomo di sinistra…e qui ho la conferma che la televisione, come la politica, è tutta una finzione. Che peccato. 
Parte la presentazione e mentre sento Veltroni che parla di scrittura, dell’amore per la lettura, dell’importanza dell’ascolto penso a Franzen e penso che lui si che è un grande, lui che queste cose le ha scritte in modo sublime e senza la retorica che ti propinano questi intellettuali italiani. Alla fine degli interventi corro a comprare il libro e mi avvicino per farmelo firmare. Walter mi scrive la solita dedica anonima “a Marianna con affetto” (potevi fare di meglio caro amico mio) e poi aspetto vari convenevoli e foto perché devo tornare a casa con l’assessore. Mentre stiamo andando via ho Veltroni davanti che si gira, mi guarda e poi si rigira. Dopo pochi secondi si rigira, mi riguarda e mi dice: “ma vuoi che ti firmi il libro?” Io lo guardo, scoppio a ridere e gli dico: “NO!” Ma cooome! Te con tutta quella smenata dell’importanza dell’ascolto, mi fai una dedica anonima e ti scordi pure di avermela fatta cinque minuti fa? Va beh malgrado tutti e tutto Veltroni mi è piaciuto.

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