lunedì 8 agosto 2011

Happy Family

Sabato sera. Vado in pizzeria con Ago in cerca di un paio d'ore di tranquillità. Ci fanno sedere a un tavolo e accanto a noi noto un gruppo di persone composto da due famiglie più una caterva di figli (cinque per la precisione e tutte femmine). Capisco subito che sono romani e che le due madri di famiglia sembrano sorelle ma, oltre questi particolari, non faccio tanto caso a loro.
A un certo punto però una serie di eventi catturano la mia attenzione. Il tutto inizia quando una figlia si lancia per terra accanto alla sedia di Ago e parte con una bizza pazzesca: piange, urla, scalcia, smanetta. Al che suo padre si alza e fa: "Va beh, vado a prendere i regali". Dopo cinque minuti il padre di famiglia torna con tre, dico tre, bustone bianche grandi come sedie contenenti regali enormi non impacchettati (evidentemente la carta regalo non usa). Queste povere bambine alla vista delle buste iniziano immediatamente ad agitarsi compresa quella in terra che nel frattempo si alza e inizia a controllare il contenuto dei sacchetti. Intuisco che è il suo compleanno e che i regali sono tutti destinati a lei ma non sono l'unica ad aver capito ciò. Infatti una delle bambine, resasi conto che nessuno dei regali è per lei, inizia a piangere e ad urlare. A nulla servono le spiegazioni dei genitori che tentano invano di calmarla spiegandole che è il giorno del compleanno della cuginetta e non il suo.
Scene di panico ma il bello deve ancora venire.
Improvvisamente il padre (quello delle buste, lo specifico perchè ce n'è un altro che tra poco si paleserà) si mette in cerca di un coltello per togliere la plastica da un regalo (sempre enorme). Si guarda intorno con quell'aria di chi si chiede "ma qui nun ce stanno li coltelli?" e controlla se ci sono su altri tavoli sino a che non passa il cameriere con una pila di piatti da pizza e posate sporche. Il padre, senza proferire parola ma con quell'aria da "che ce frega" sfila dalla pila un coltello sporco (!). Il cameriere incredulo guarda verso Ago che gli fa spallucce. Solo questa scena merita tutta la cena ma non è finita qui. In mezzo a tutte queste figlie piangenti il suddetto padre (finalmente) si decide e fa: " 'A Marco che ce porti 'a torta?" Dopo cinque minuti eccola lì: una torta con panna e cinque candeline. Accendono queste benedette candeline e chiamano la bambina per spegnerle che si trova circondata dal suo bottino di regali. La poveretta, avendo paura che qualcuno le porti via tutto, si ributta in terra e ricomincia la bizza: urla, pianti, calci. La madre allora prende la torta e la sposta nel punto più vicino dove sono collocati i giocattoli per farle spegnere le candeline ma niente. Alla fine la bambina, sempre piangente, tenendo ben strette con le mani le tre buste di plastica, si avvicina alla torta ma è troppo sconvolta quindi le candeline non le spegne. Nessuno le canta TANTI AUGURI ma il padre bello bello le fa una marea di foto (ma come si fa a fare le foto di compleanno a tua figlia in queste condizioni?) Tagliano la torta, mettono le fette nei piatti e l'altro padre ne mangia una in piedi con le mani, leccandosi pure le dita (che fai ti privi?). 
A un certo punto si nomina la parola GIOSTRE e ecco che tutte queste cinque figlie (piangenti e non) si dimenticano dei regali, del compleanno, della torta, dei genitori e partono in direzione appunto di una giostra che si trova proprio accanto alla pizzeria. Vista la calma che si è ristibilita il padre (quello delle buste e del coltello) si guarda intorno in cerca delle fette di torta non mangiate e le rimette nel vassoio ricompattandole insieme con le mani (scena memorabile perchè lo fa in modo sublime). La nonna gli va in soccorso, prende una fetta da un piatto e cerca di risistemarla nel vassoio ma viene immediatamente sgridata: "Ma che stai a fà!? Quella è tutta smagnucchiata!!" Subito dopo l'azione del ricompattamento il padre si vuole lavare le mani ma che fa? Va in bagno? NOOOOO. Prende una bottiglia dal tavolo, si versa l'acqua gassata sulle mani sopra i piatti sporchi e se le lava così (altro gesto sublime). Dopo ciò si asciuga le mani con un tovagliolo sporco.
Lui ormai è diventato il nostro mito per una notte.
Happy Family per tutti.

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